regia Michele Segreto | drammaturgia Michele Segreto, Fabio Pisano | ispirato alla vita e all’opera di Akira Kurosawa | con Marzia Gallo, Matteo Ippolito, Matteo Vignati, Riccardo Vicardi | prima creazione con Giacomo Ferraù, Sebastiano Bronzato, Marzo Rizzo | movimenti scenici Valentina Spalletta Tavella | costumi Alessandra Faienza | in collaborazione con a.ArtistiAssociati – ARTEFICI.Residenze Creative FVG | con il sostegno del Centro di Residenza Emilia-Romagna “L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale” | si ringrazia Antonio Latella | per il sostegno Lab121 e Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Trento | photo Courtesy La Biennale di Venezia / © Andrea Avezzù
Spettacolo finalista Biennale di Venezia – Registi under30 anno 2020 e selezionato da ARTEFICI 2023.
INTERNO, NOTTE _ La pioggia entra nella stanza dalla finestra aperta. Una lama di rasoio è posata sul lavello. Una mano la impugna. Gocce di sangue sul pavimento. Buio.
Non c’è un regista, nella storia del cinema, che non abbia studiato sui film di Akira Kurosawa. Non c’è un premio che non abbia vinto; non c’è appassionato di cinema che non conosca il suo nome e la sua opera.
Eppure. Dopo il flop di consensi per il suo ultimo film, Dodes’ka-den, e la diserzione del pubblico dalle sale cinematografiche, Akira Kurosawa è sicuro che la sua carriera sia finita, il suo nome dimenticato, la sua opera svalutata. È certo che non lavorerà mai più, e se è vero che la sua vita coincide con la sua opera, è altrettanto certo che non vivrà più.
Anzi: di non voler più vivere.
Come si è arrivati a questo?
Che cosa significa nutrirsi di arte, al punto da non conoscerne alterativa?
Cosa è disposto a fare, un artista che sperimenta, di fronte al pubblico e al suo amore negato?
Partendo dai materiali più disparati come interviste, sceneggiature, biografie e articoli di giornale, lo spettacolo si interroga sul concetto di fallimento, di aspettativa e giudizio e intorno al difficile compromesso tra libertà dell’artista e esigenze del pubblico, tra necessità commerciale e creazione svincolata dalle regole, tra vita e morte, arte e vita, morte e arte.